Il grande protagonista di questo progetto (il restauro della sede della Società Agricola Giusti Dal Col a Nervesa della Battaglia), che ha come filo conduttore «il rispetto», è il legno della Val di Fiemme. Un omaggio alla natura che ha preso forma nelle venature della serie Boschi di Fiemme, scelta nell’essenza Rotondo nodoso, con lavorazione vissuta, bisellata a mano e posata – con tipologia flottante, quindi completamente ecologica – nei 380 metri quadrati della struttura. Molto particolare è la scelta delle tavole utilizzate, imponenti, assolutamente protagoniste, le più grandi delle quali misurano addirittura cinque metri di lunghezza e 28 centimetri di larghezza. Decisione inusuale, motivata dalla volontà di esaltare al massimo la venatura del legno e gli ampi spazi di cui dispone l’azienda.
Quella che un tempo era una casa colonica di 1.200 metri quadrati posti su due livelli è immersa in un’area verde di 4mila metri quadrati al cui centro svetta un gelso secolare. Dai circa 30 ettari coltivati a vigneto, si ottiene un ottimo Prosecco Doc. I lavori, guidati dall'architetto Armando Guizzo, hanno trasformato le Case Sigismondi – questo il nome con il quale il borgo rurale era indicato nelle mappe di fine Ottocento – nelle Case Rolando, e hanno riguardato l’intero primo piano, che comprende uffici, sala degustazione, sala convegni e sala di ricevimento, nonché spazi dedicati all’ospitalità.
Una volta varcato il portone d’ingresso, si viene conquistati dall’incontro, molto riuscito, fra tradizione e modernità. Gli elementi contemporanei caratterizzano soprattutto gli uffici, con grandi pareti in vetro che valorizzano gli ampi spazi e il colore caldo dei pavimenti, mentre negli appartamenti a disposizione degli ospiti, anch’essi caratterizzati dai legni di Fiemme 3000, prevale la tradizione che si accompagna ad arredi di charme. Il connubio fra passato e presente emerge con forza soprattutto nella suggestiva sala ricevimenti: l’elegante lampadario di Murano, elemento della tradizione, sullo sfondo dei legni di copertura recuperati tramite la sabbiatura, dialoga con un tavolino di cristallo, con candidi divani contemporanei e con lo stemma dorato della famiglia.
Un dialogo continuo tra passato e presente, nobilitato dalla presenza armonica del legno Fiemme 3000.
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